Ogni volta che vengo a Torino qualcosa si strappa dentro. Divisione tra ritrovare e perdere identità'.
Da una parte sentire di essere tra uguali. Il capire senza fatica i messaggi culturali. Le lingue e gli accenti. E persino i doppi sensi e le implicazioni del linguaggio e dell'essere. Casa.
Dall'altra la perdita di identita'. Vivere all'estero significa essere l'odd one out, il diverso. La tua identità e' chiara. Qui invece trovo tanti piccoli coriandoli della mia identita' nelle persone per strada. Un'espressione, un accento o forse solo una cosa sciocca detta. Ma non sono miei, sono loro. Riviste ed interpretate. E' come se mi facessi ad ogni istante la stessa domanda: ma allora, io chi sono?
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